”Accademia Alessandrina Cosmopolitana©®

SVÌTERZA©®

un libero paese dello spirito

un’area di libere esperienze

Atlantean University©®

 

sviterza@outlook.com

 

Svìterza©®” un libero paese dello spirito

Svìterza©®” una libera accademia per la civiltà

Svìterza©®” un luogo di libera cultura per tutti

Svìterza©®” un centro di corsi formativi

Svìterza©®” un punto di studi optativi

Svìterza©®” un’area di libere esperienze

CORSI DI LINGUE E CULTURE

MODERNE

 

 

 

CORSO UNIFICATO DI

FRANCESE

ITALIANO

INGLESE

TEDESCO

& PALMAROLO®© (1)

IN PARALLELO CON METODO

“CHANGER LA LANGUE!©®

 

 

 

CORSI DI ALTRE LINGUE

MODERNE

 

 

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(1)   l’aggiunta dell’apprendimento

dell’apprendimento della quinta

lingua il “palmarolo®©” è opzionale.

Per “palmarolo®©si intende una

forma di lingua semitica da formarsi

sulla tipologia del siriaco, ma scritta

in alfabeto latino e comunque capace

di esprimere anche concetti inerenti

la cultura e il vivere moderno.

(informazioni al sito)

 

DA UNA RIFLESSIONE GRATUITA

E FORSE UN PO’ STRANA

E MOLTO PROBABILMENTE

ANCHE MOLTO POCO FONDATA

UN PROGETTO CHE

COMUNQUE SI VIENE A PROPORRE

 

Tempo fa, venivo a considerare, per caso, da cittadino italiano abitante in Italia vicino alla Svizzera, quasi un 

pensiero come dettato da una certa forma di invidia, ossia come due località vicine, con aspetto praticamente uguale, vengano ad essere, l’una, prospera, e, l’altra, in una, per ora, pluriennale endemica crisi e andavo come a interrogarmi circa il perché, in Svizzera, tutto è da tempo soddisfacente e positivo, mentre, nei confinanti territori italiani, vadano intercorrendo moltissime vicessitudini e crisi come quelle di questi anni.

A un certo punto, rovistando mentalmente le possibili cause, mi è venuta, tra le tante, come una risposta facilmente da scartare e che potrebbe, quindi, classificarsi come del tutto marginale, ma che, forse, potrebbe invece avere un certo suo valore: la Svizzera, tra altre caratteristiche che qui non sto ad elencare, è di fatto un paese che accomuna, nel suo territorio, tre civiltà e le corrispondenti lingue, diverse, ma che, una volta, per così, dire “accomunate”, potrebbero aver costituito l’humus che, con il tempo, ha prodotto una parte dei fattori che hanno portato questo paese alpino a questa sua attuale situazione di prosperità, almeno fino ad oggi per la situazione effettiva che per ora ne risulta.

Si potrebbe, in via di ipotesi, pensare che, per dei cittadini, avere confidenza con almeno tre lingue, ossia

il tedesco, il francese e l’italiano, idiomi  portatori comunque di contenuti culturali più o meno rilevanti, ma in ogni modo complessi, forse ha dato loro una marcia in più che ha influito positivamente sullo sviluppo sociale ed economico di questo paese. Poniamo un esempio: ordine e tenacia, dal mondo tedesco, fantasia e immaginativa, dal mondo francese, semplicità e logica risolutiva del migliore spirito italiano, potrebbero aver costituito la ricetta giusta per produrre una serie di azioni pratiche di effetto vantaggioso e positivo.

Come dire, una più ricca gamma di fattori caratteriali atti a rendere più incisive le azioni, che non pensando ad un italiano, ad un  francese o ad un tedesco che agiscano ognuno secondo la sua propria mentalità.

 

Diversamente, sempre riflettendo, venivo a pensavo tuttavia cosa potesse mancare alla Svizzera per essere un paese

di quel rilevantissimo primo ordine che al momento è. Già, nell’ordine delle lingue e della civiltà, alla Svizzera, potrebbe mancare  l’inglese! Forse, gli Svizzeri, perseguo questo strano pensiero tanto per ragionarci attorno, avrebbero, per dire, “dovuto”, ai primi del novecento, quando la moderna Svizzera andava formandosi, ricorrere all’espediente di attrarre in Svizzera, anche artificialmente, una colonia di un milione di inglesi e poi di farne un tre o quattro cantoni di lingua inglese. Allora, in un solo paese, si sarebbero riunite quattro lingue moderne che, con la loro civiltà,  molto hanno contribuito alla cultura e storia mondiale.

 

Finendo, ora, di tormentare, idealmente, i poveri cittadini svizzeri e volendo proseguire in questa idea, si potrebbe architettare di costituire, in qualche parte del mondo, uno staterello che abbia proprio questa prerogativa di avere queste quattro lingue: magari sarebbe destinato a diventar grande; ma, oggi, che ormai nel mondo i paesi e gli stati si sono già formati da tempo negli ultimi due secoli, questo verrebbe ad essere un’idea senz’altro molto utopica, anche se sempre teoricamente possibile.

Ebbene, tutte queste considerazione avrebbero potuto rimanere in un “qualche cassetto” dimenticate o, più semplicemente, oggi come oggi, in un qualche file lasciato dormire in un computer, ove non mi fosse venuta idea che una manifestazione di civiltà non debba essere necessariamente legata ad un territorio, ma potrebbe godere di un’esistenza ideale in uno spazio immaginario,  virtuale, senza territorio o con territorio, ma senza essere paese.

 

Già in altre occasioni ho progettato repubbliche ideali senza territorio, ma, per il momento, ho pensato che anche questo orizzonte sia troppo ampio e forse nemmeno opportuno e sono venuto per il momento, alla fine, a pensare che questa idea di un ambiente mentale da viversi in quattro lingue (inglese, tedesco, francese e italiano) possa essere un luogo di interscambio culturale nell’ambito di una libera attività di ambiente di studi opzionali, in qualche modo, tanto per dare un esempio simile a quei sodalizi dove i soci (di ogni età) vivono la propria vita associativa con l’intento di comunicare tra loro “risuscitando” la lingua latina, resa tuttavia atta ad esprimere concetti antichi come moderni, tanto per citare un esempio piuttosto omologato e tralasciando la citazione di altri possibili esempi (sanscrito, greco antico etc.) per non complicare.

 

Ho pensato poi in seguito di chiamare questo ambiente “SVITERZA”, con accento sulla terz’ultima, un po’ in omaggio alla Svizzera e po’ per altri motivi che in seguito illustrerò. In questo ambiente, che ricalca un po’ l’organizzazione delle Accademie del ‘700, ma senza pretese di essere un ambiente esclusivo e appunto “accademico” intenderei promuovere un certo tipo di approccio ai contenuti culturali fatti attraverso un uso quasi “complementare” dell’inglese, del tedesco, del francese e dell’italiano.

 

In prosecuzione poi di questa riflessione sulle lingue, ho pensato anche ad un ampliamento, molto facoltativo, di questa pratica diciamo “accademica”, ossia di completare questa

“osmosi” linguistico-culturale con la pratica di altre quattro lingue, ma del passato, ossia il latino, il greco, l’ebraico e…, a mio giudizio irrinunciabile, l’egizio (intendendo per “egizio” l’egiziano antico, per capire semplificando, il “geroglifico”).

 

Certamente di fronte alla scelta di queste otto lingue, quattro moderne e quattro antiche per l’attività della “SVITERZA”, vi saranno molte lingue e civiltà escluse che hanno da reclamare a giusto e buon diritto, ma lo studio “osmotico” di queste otto lingue (o almeno delle quattro moderne), nel mio intendimento,

non intende creare una cultura selettiva ed esclusiva, ma piuttosto vede in queste otto (o quattro) lingue una “chiave comune”, un “passpartout” per potersi muovere agevolmente all’interno delle lingue e soprattutto delle culture comunque diffuse nel mondo in maniera molto più tecnica e motivata, volendo uscire ovviamente da questo ambito 8/4 proposto per questa accademia di apprendimento che chiamo “Svìterza”.

               

Ad esempio lo studio anche dell’ebraico permetterebbe di capire come io abbia pensato di creare questo nome che assonanza la parola Svizzera.

La prima parte della parola “SVITERZA”, cioè la parte “SVIT” vuole genericamente ricordare che, più o meno, questo suono nelle lingue germaniche ricorda l’dea di “dolce”, mentre la seconda parte “ERZA” assonanza genericamente il termine ebraico “erez” che vuol dire “paese, terra” e il termine siriaco

più o meno “erz-à”, dove “”a”  è articolo posposto che significa “il paese, la terra”. Quindi “SVITERZA”, senza esatte corrispondenze fonetico-linguistiche, vuole suggerire oltre che l’idea di “Svizzera”, anche l’idea “più criptica” di “La dolce terra”, “Il dolce paese”.

Qualcuno potrebbe osservare: “Siamo vicini al concetto di ‘Bel Paese’ come altro nome riservato all’Italia!”. Be’, potrebbe valere anche questa suggestione, in ogni modo la “Svìterza” vuol essere un paese in qualche modo “dolce” in quanto è pacifico, un po’ anche come la Svizzera dove è forse più di un secolo che non vi sono guerre; tuttavia penserei che compito della “Svìterza” sia quello di non amare le guerre in genere e nemmeno di favorire contenuti culturali che possano promuoverle, all’interno in ogni caso della massima libertà di pensiero che è bene che in ogni modo animi una comunità intenta ad una sua educazione, evoluzione ed emancipazione culturale.

 

La “Svìterza” potrà essere uno spazio di attività “accademica” virtuale giocato in quello sconfinato mondo che è ormai lo spazio “on line”, ma potrebbe diventare anche spazio editoriale di libri, autori di libri e lettori, ma anche scuola come centro “liceale” di liberi studi più o meno ottativi e magari anche formativi con frequenza fisica in luoghi di incontro e diventare, pur nel suo piccolo, un paese in qualche modo “fisico”, comunque diffuso all’interno di vari paesi del mondo.

 

Svìterza” è un’azione culturale promossa dall’”Atlantean University©®”, un centro di studi molto più ampio e difficile e ne seleziona alcuni ambiti e metodologie. A sua volta, l’”Atlantean University©®” è promozione dell’”Accademia Alessandrina Cosmopolitana©®”, un libero centro di pensiero teorico e formativo.

 

Ma, tornando alla “Svìterza”, come dire, “Se son rose, fioriranno…”; oppure, può darsi che il progetto finisca quasi laddove è nato; magari l’idea potrebbe essere altrimenti e altrove ripresa e continuata da altri, con miglior fortuna, sotto altre forme, nome o nomi; agli enti qui promotori basta l’idea di aver portato avanti un’idea che forse può aver una qualche validità: al futuro l’ardua (anche se molto poco angosciosa, i flop sono sempre in agguato…) sentenza!

 

 

 

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